Il politicamente corretto invade la Terra di Mezzo

La serie tv Gli Anelli del Potere, prodotta da Amazon con una valanga di denaro, sta ricevendo una pioggia di recensioni negative da parte del pubblico.

Il tentativo, goffo e totalmente ideologico, di storpiare il capolavoro di Tolkien in salsa woke è stato mal digerito.

Elfi neri, rivisitazioni femministe, una Terra di Mezzo che diventa quella melassa globalizzata che tanto piace ai liberal a stelle e strisce… Uno stupro letterario. Peccato che la cosa sia ridicola e forzata sotto ogni punto di vista.

Nel mondo di Tolkien ogni popolo e ogni razza (elfi, nani, umani ecc…) ha una forte identità, difesa con orgoglio. Esistono alleanze, amicizie e amori, ma mai in senso distruttivo, non si predica la dissoluzione delle appartenenze e delle peculiarità culturali, etniche e territoriali. Questo rende quell’universo così interessante.

Che dire, c’è ancora speranza. Le pagine e i siti di recensioni, un branco di pavidi (e disonesti) allineati al pensiero unico globalista, tentano di difendere l’indifendibile accusando, ovviamente, di fascismo e di razzismo chiunque non trangugi il frullato di Amazon. Come se la trasposizione di una leggenda etiope o del folklore cinese con attori bianchissimi e biondissimi non facesse lo stesso, orrendo, effetto.

Ma il politicamente corretto, con tutte le sue follie, ha stufato. Anche i “live action” della Disney, pieni zeppi di attori ficcati a forza nella storia per il loro colore della pelle e avulsi dal contesto, stanno riscontrando un pessimo gradimento.

Vedremo se il tornaconto economico peserà più del fanatismo ideologico…

Matteo Brandi

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