Quel maledetto vincolo esterno

Pensare che siano tutti corrotti ed eterodiretti è tutto sommato una comoda spiegazione atta a nascondere la reale gravità della situazione: la stragrande maggioranza della nostra classe politica, da destra a sinistra, è realmente convinta che il vincolo esterno sia una cosa positiva.

Ogni volta che cercate di intravedere un unico ordine perentorio o una coercizione ineluttabile state dando a questi omuncoli una scappatoia. Gli fornite una foglia di fico dietro cui nascondere la loro vergogna.

Da destra a sinistra, il politico medio italiano considera il proprio Paese solo in funzione dell’interesse altrui. C’è chi lo fa con più zelo e chi negando tale tendenza, ma alla fine si torna sempre allo stesso punto: è giusto e normale che qualcuno, da fuori, ci dica cosa fare. È una disgrazia culturale, una tara mentale costruita con decenni di propaganda.

Certo, esistono i prezzolati, così come esistono le teste di cavallo nel letto e le pistole alle tempie, ma la volontà politica sa ancora tracciare una linea tra una nazione che porta acqua al proprio mulino e un’altra che quel mulino lo usa come legna da ardere.

E l’Italia, non a caso, si contraddistingue per voler essere sempre la più realista del re. In pratica, se anche ci fosse uno spazio di manovra di un metro quadro, noi staremmo all’angolo. In attesa del tozzo di pane, sempre che arrivi.

Il problema non è solo il fatto che abbiamo un guinzaglio…. è che non pensiamo nemmeno a tirarlo.

Matteo Brandi
Segreteria Pro Italia

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