L’Unione Europea è una religione

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Ascoltando le parole dei difensori della moneta unica, appare ormai evidente una cosa: l’Unione Europea è diventata a tutti gli effetti una religione.

Purtroppo per noi non si tratta di una religione evoluta, bensì di un credo dai tratti ancestrali, arcaici, primitivi. Chi vi entra deve spogliarsi di qualsiasi dubbio e soffocare ogni barlume di ragione. Da quel momento, altri penseranno per lui.

Ogni aspetto dell’Unione Europea è intriso di sacralità, superstizione e misticismo. Ecco a voi gli elementi fondanti di questa nuova religione.

“Whatever it takes.”

Il dio Euro

La divinità venerata dagli europeisti è la moneta unica. Essa ha tutte le caratteristiche di un dio. Prima di lei vi era il caos e l’oscurità. La sua venuta ha portato la luce, l’ordine, la pace. L’Euro è eterno e sopravviverà a tutti noi, fino alla fine dei tempi. Non vi è mondo concepibile al di fuori della moneta unica, ogni passo intrapreso lontano da essa porta inevitabilmente alla perdizione.

I sacri vincoli

Come ogni religione che si rispetti, anche quella della UE ha i suoi testi sacri: le regole, i trattati, i vincoli e i parametri da rispettare. Scritti dalla mano del dio stesso, questi comandamenti non possono essere né discussi né interpretati. Anche solo pensare di infrangerli è un peccato mortale che richiede una dolorosa espiazione. La logica alla base di tali scritti trascende la mente umana e non è intelligibile.

I sacerdoti dell’Euro

Per istruire il gregge su quale strada seguire, i sacerdoti leggono ogni giorno i passi dei testi sacri. Questi umili servitori del volere divino sono i tecnocrati e i burocrati che siedono a Bruxelles, capitale spirituale del credo. I loro sermoni ammoniscono gli astanti sull’ira del dio Euro, capace di cancellare gli empi Stati in un istante. Il paradiso dei conti in ordine attende chi saprà spogliarsi degli effimeri bisogni terreni come un lavoro, uno stipendio, un’assistenza medica.

Gli oracoli del rating

Trattandosi di una religione pagana, non potevano mancare gli oracoli, ovvero le agenzie di rating. Immersi in densi fumi e sotto l’effetto di sostanze misteriose, essi sanno scrutare il futuro. Attraverso gli oracoli, che sono semplici veicoli (sia dannato chi pensa il contrario), la divinità si esprime e comanda gli uomini. Ai quali non resta che ubbidire ciecamente ad ogni direttiva celeste: declassare un paese da AA- a BB+, attuare le riforme richieste, tagliare la spesa pubblica per tranquillizzare le divinità minori dei mercati.

Le banche-templi

Abbiamo poi i luoghi di culto, dove vengono custoditi i simboli divini: le banche. In banca si entra in punta di piedi, con devoto rispetto e timore. È la casa del dio onnipotente. Qui non si bestemmia ponendosi domande, non si scruta dietro alle porte, non si toccano le ricchezze. La banca accoglie i fedeli ricordando loro che nulla è al di sopra del dio Euro, verso cui siamo tutti debitori sin dalla nascita. E per estinguere tali debiti, è necessario talvolta fare dei sacrifici sull’altare del più grande tempio esistente: la BCE.

I media fanatici

C’è chi ha consacrato la propria esistenza a questa religione. I fanatici dei mass media sono colti da spasmi irrefrenabili e hanno visioni celestiali. Il loro dio li rende capaci dell’impossibile, tanto da sconvolgere e suggestionare tutti gli altri credenti. Tra grida, graffi e schiuma alla bocca, gli invasati dell’Euro si lanciano in gran numero sugli eretici, per poi zittirsi ossequiosi dinnanzi ai sacerdoti e tremare alla vista degli oracoli.

Gli eretici euroscettici

Chiunque non si pieghi al culto del sacro Euro è tacciato di blasfemia e dichiarato eretico. Gli euroscettici sono cacciati, reclusi e perseguitati. Ogni loro azione è un insulto alla divinità. Essi sono soliti indagare la genesi dell’Euro, metterne in dubbio la natura divina e le opere benevole sulla Terra. Addirittura disconoscono i testi sacri, profanano i templi con la loro arrogante sete di sapere e raccolgono sempre più adepti. Inutile dire che per questi eretici la punizione deve essere esemplare e definitiva: ne va della salvezza dell’umanità.

Ora ascoltate tutto ciò che, anche in questi giorni, i fedeli dell’Euro vanno dicendo sui minibot. Osservate gli sguardi increduli e sconcertati dei pennivendoli di fronte a chiunque suggerisca un’alternativa al sistema vigente. Leggete le righe di chi, ogni giorno, paventa disastri inenarrabili qualora uscissimo dai parametri di Bruxelles o addirittura abbandonassimo il sacro conio, tornando alla Lira.

Vi accorgerete che l’Unione Europea non è più solamente un insieme di scellerati trattati sovranazionali e vincoli antidemocratici, bensì una religione vera e propria. Di quelle lugubri, degne di un tempio maledetto in una pellicola di Indiana Jones. Destinata, come tutti i credi primitivi, a venire inghiottita dalla Storia, assieme all’ipocrisia di chi si è arricchito celandosi dietro maschere, simboli e canti.

Un blackout della ragione di cui, un giorno, dovremo rendere conto.

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